Si è tenuta, giorno 17/03/2009, davanti al GUP l’udienza preliminare del processo instaurato nei confronti del dottor M. V. e dell’infermiera M. C., entrambi in servizio presso il Presidio Ospedaliero, per un presunto caso di mala sanità nel quale è deceduto il signor Tripepi Antonino. Residente a Locate – Ponte San Pietro in provincia di Bergamo, sii trovava a Villa San Giovanni (Reggio Calabria),suo paese natale, dove di tanto in tanto trascorreva dei brevi periodi di vacanza , fatale combinazione che ha causato la sua morte. Nel corso dell’udienza si sono ripercorsi i drammatici avvenimenti verificatisi tra il 18 ed il 19 febbraio 2006, giorni in cui il Tripepi, ricoverato presso il nosocomio calabrese, si è aggravato progressivamente senza alcun tempestivo intervento dei sanitari ed è poi deceduto presso il reparto di Rianimazione del Policlinico Universitario di Messina, dove è stato trasferito in un ultimo e disperato tentativo di salvarlo.
Il Pubblico ministero, al termine della propria requisitoria, ha richiesto al Giudice una ulteriore perizia per verificare ed approfondire altri profili medico legali ritenuti necessari per chiarire una vicenda così delicata.
Il difensore delle parti civili costituite in giudizio, ha invece rilevato come potessero ritenersi sussistenti elementi probatori idonei per disporre un immediato rinvio a giudizio dei due imputati. Il difensore ha infatti evidenziato la responsabilità di entrambi nella gestione del malato e, soprattutto, nella sottovalutazione di quei sintomi che dimostravano un peggioramento delle condizioni di salute del Tripepi e che avrebbero dovuto imporre ai sanitari un intervento terapeutico immediato.
I difensori degli imputati, hanno tutti chiesto una sentenza di non luogo a procedere per i propri assistiti, non essendo provata la responsabilità degli stessi, ed hanno comunque aderito, in via subordinata, alla richiesta di una ulteriore perizia medica formulata dal Pubblico Ministero.
Il Giudice, ritenendo fondata la prospettazione fornita dalla difesa delle parti civili, non solo ha ritenuto validi e sufficienti gli elementi probatori raccolti nell’indagini preliminari, ma ha anche evidenziato la fondatezza della notizia di reato, rilevando profili di responsabilità per i due imputati, che per tale ragione sono stati rinviati a giudizio e dovranno rispondere di omicidio colposo davanti al Tribunale